Scrive Gianluca :
Sono stato contento di venire e di stare insieme per questo evento anche se mi dispiace non essere potuto rimanere a pranzo. Potremmo un giorno organizzare una pizza insieme che dite così rimediamo
Dopo scrivo il report
scrive Raffaele :
Ok per la pizza
E stato un piacere averti conosciuto di persona
scrive Xenia :
Oggi è stata anche per me una bellissima giornata, questi polverosi mi piacciono proprio.
Grazie a Danilo, Gianluca,Angelo e Raffaele per la compagnia e a chi mi ha assistito e aspettato grazie grazie grazie.
Vi voglio bene
scrive Danilo :
Si, bellissima giornata. Bel giro e bella compagnia.. A parte la salita a serpeddi il resto non era proprio soft, con passaggi interessanti e importanti, che hanno messo a dura prova le nostre forze e capacità enduristiche. Devo dire che ce la siamo cavata tutti egregiamente. Finendo con la giusta stanchezza e il giusto appagamento con le gambe sotto il tavolo. Nota di merito all’organizzazione perfetta della cavalcata. Percorso ben segnato, parecchi punti di controllo. Spuntino a serpeddi tra gli alberi, con tanta roba buona… e un assaggio di callu ‘e caprittu. La location di partenza e arrivo, invece, è quella della protezione civile, ben organizzata e ordinata. Cibo superlativo e gruppo molto ospitale e affiatato.
Bello incontrare anche il Bruno che è venuto a salutarci la mattina e Cesare che qui è di casa , anche se non ha fatto il giro. In più abbiamo conosciuto anche Luca, altro DRista, con cui ci siamo intrattenuti a pranzo e che probabilmente vedremo presto tra i polverosi.
Il team dei polverosi si è fatto valere, sia in montagna che a tavola.
Angelo, Gianluca, Raffaele Xenia ed io a rappresentare i polverosi in questa motocavalcata. Bel gruppo affiatato
scrive Angelo :
Bellissima giornata grazie a tutti
scrive Raffaele :
Giornata e ragazzi super, mai fatto così tanti km questa mattina i dolori del piacevole ricordo
Scrive Gianluca :
Credo siano passati almeno 15 anni dal mio ultimo report.
Lunedi mattina, ore 6. La pioggia scandisce i tempi e i modi di un'insolita, buia mattinata. L'abatjour accesa sulla scrivania illumina lo scompiglio di un disordinato patologico grave. Il fragore delle onde in lontananza mi ricordano quanto sono fortunato a vivere in questo paradiso terrestre. Sono ancora vive le sensazioni tattili della bella giornata passata con voi in sella alla moto da enduro. Maglie impolverate, puzzo di miscela e pistoni al termine della loro vita. Suoni assordanti di sgasate senza fine e le urla del marshal durante il briefing. Le strette di mano, le battute e gli scherzi fra amici. Le cadute e gli incasinamenti. Il sorriso di Xenia.
Sveglia alle 5:30 per paura di fare ritardo, in realtà arrivo con mezz'ora buona di anticipo. Scarico, mi vesto e vado per completare l'iscrizione del giorno prima su myfmi. Mi danno il numero 184 che è il mio numero di gara dai tempi del negozio. Ottimo inizio. Trovo finalmente Danilo e la compagnia con Angelo e Xenia + Raffaele che ancora non conoscevo. Qualche battuta nell'attesa della partenza. Decidiamo di aspettare che i + siano andati per evitare troppa polvere ma facciamo male i calcoli perchè probabilmente un altro gruppo che poi incroceremo per tutto il percorso ha deciso di fare altrettanto.
Almeno i temuti quad sono ben lontani.
Il percorso si inerpica sulla strada che porta da Sinnai al Serpeddì, con qualche variante a destra e sinistra. Arrivati in zona antenne si scende verso Burcei per arggiungere il punto di ristoro.
Il primo pezzo è la solita sterrata dura e sassosa tanto odiata credo da tutti perchè non rappresenta un gran divertimento nè per la guida nè... per la schiena.
Mi trovo male ad andare al passo del gruppo per via del 450 settato durissimo appositamente su mia richiesta per avere la moto stabile alle alte velocità, allora mi diverto un pò a fare i tornanti in piedi specialmente quando ho vicino qualche ragazzo del gruppo "indiani-sconvolts-due-tempi" con la speranza che si appassionino alla bella guida piuttosto che alle derapate e attivino i neuroni mirror delle scimmie. Speranza purtroppo vana. Anzi, i premurosi ragazzuoli ci aspettano a ogni bivio per poi ri-superarci con sgasate e spazzolate pregne di polvere e pietre con gran piacere per noi polverosi, nomen omen ghiotti di tali prelibatezze.
Mi rassegno all'andatura codice e mi tengo tutto a destra per due motivi: agevolare il sorpasso dei suddetti scalmanati e evitare di fare troppa polvere per i miei seguidores. Non bado infatti alla traiettoria ideale e mi prendo anche qualche bella scartata sulle pietre + grosse del bordo strada, mal digerite dalle mie sospensioni crossistiche. Ad un certo punto sento uno particolarmente gasato che tenta di superarmi. Decido di stare ancora + a destra prendendo alcune rocce che mi fanno scartare leggermente. Il tipo mi supera sfiorandomi in un tratto, beh... non proprio da sorpasso, che va effettuato, come dice anche il codice d'oro dei Polverosi, previa segnalazione, e in un tratto abbastanza largo da facilitare il passaggio di due moto una affianco all'altra. Invece il tipo mi supera, in una leggera curva, in un tratto stretto e accidentato, senza curarsi di codici di sicurezza. Non solo; subito dopo mi effettua un block-pass sulla destra perchè vede all'ultimo momento la freccia che indica la deviazione a destra. Lo raggiungo e tento di spiegargli il mio punto di vista, purtroppo con non molto savoir faire anzi piuttosto incavolato. Non mi succede mai di perdere (parzialmente) il controllo ma questa volta ero stufo di gente che se ne frega degli altri e mette in pericolo se stesso e gli altri. Poteva essere giustificato dal contesto ma da cristiano posso tranquillamente dire che stasera in confessione pre pasquale sarà il primo peccato ad essere menzionato. Per la cronaca: il tipo mi ha raggiunto dopo pochi km e mi ha fermato, scusandosi e dicendomi che poi, a mente fredda, aveva analizzato l'accaduto e forse forse aveva sbagliato. Sicuramente in un primo momento la mia aggressività l'aveva indisposto nei miei confronti e lui aveva alzato il classico muro di difesa del proprio Ego. Una lezione per me, una lezione per lui.
Al rinfresco di metà percorso ci ritroviamo tutti al desco imbandito di ogni ben di Dio dall'hospitality, davvero ben organizzato come del resto tutta la manifestazione.
Si parla e si scherza e si mangia, io nell'ordine inverso perchè stavo morendo di fame. Crostate di diversi gusti, formaggi, pane, salsicce e tante altre prelibatezze messe a disposizione dal team di Sa Palestra.
Ripartiamo e facciamo il percorso che porta fino a Tasonis passando per la zona di Burranca.
Io mi smarco un pò perchè sentivo di avere dentro una quadriga di Purosangue inglesi che scalpitavano per uscire dalla stalla e infatti vado a canna tipo speciale in linea. Mi fermo ogni tanto per aspettare il gruppo ma poi dopo la sosta nel crocevia di Tasonis decido di andare + spedito e alla biforcazione hard/soft con controllo marshal in zona tagliafuoco Nuraghe Maxia torno indietro (avevo davanti Danilo) e imbocco l'hard che è nient'altro che la speciale della gara di Mara del 2002. Una lunga mula in salita con pietroni e canali che arriva a una piccola casetta credo per il controllo della diga. Poi si riscende questa volta dalla tagliafuoco molto scivolosa con gradini di un metro crepacci e pietrone. Difficoltà alta visto che ho superato moto in terra un pò dappertutto. Cmq ho chiesto tutto alla kawasakina e a quelle andature le sospensioni finalmente hanno iniziato a lavorare. Finalmente mi sentivo soddisfatto dalla guida e pieno di energie. E' strano come io mi stanchi facendo poco e ritrovi energie portando il mio fisico al limite. Mah, dovrò chiedere lumi a Danilo su questa cosa... Sono arrivato alla discesa con i canali che porta giù alla Clio abbandonata fatta qualche settimana fa con la Supertenere e mi sono fermato. Faccio un paio di telefonate con l'intermezzo dei partecipanti che cadevano, diciamo uno su 5 finiva in terra, visto che mooooolto erroneamente scendevano tutti frenando con l'anteriore e seduti avanti con il cambio in folle o la frizione tirata.. Una ventina di minuti circa e arriva il gruppo. Dopo qualche piccola incomprensione fra i Polverosi e la consistenza granitica della discesa e dopo una breve sosta per schiarire le idee si prosegue a valle. Io vado avanti a un passo allegro quindi mi smarco dal gruppo (scusate ragazzi ma avevo bisogno di sfogarmi un pò!). Arrivati vicino alla strada asfaltata io e altri due compari occasionali sbagliamo una freccia e decidiamo di non risalire per evitare il rischio di frontali. Rientro quindi alla base di partenza, mi cambio, carico la moto e vado a salutare i miei compagni. Purtroppo non rimarrò a pranzo per altri impegni ma spero di vedervi presto, magari per una pizzata insieme.